I denti del giudizio, o terzi molari, sono gli ultimi denti ad apparire nella bocca, solitamente tra i 17 e i 25 anni.

Un tempo tali elementi erano molto importanti per l’alimentazione, in quanto l’uomo preistorico era abituato a cibarsi di cibi molto duri e, soprattutto, non cotti, per cui necessitava di un apparato masticatorio adeguato e di denti grossi.

Con l’evoluzione della specie e, con essa, della dieta umana, questa necessità è venuta meno, per cui la lunghezza della mandibola è andata via via diminuendo, creando spesso problemi di spazio per una corretta posizione dei terzi molari.

Per tale motivo, i denti del giudizio possono causare dolore, infezioni durante la loro eruzione (pericoronite), carie e spostamenti degli elementi contigui. La loro rimozione, pertanto, è spesso raccomandata per evitare questo tipo di problematiche.

Tuttavia, non sempre devono essere rimossi!

 

 

Quando possiamo mantenere i denti del giudizio?

Quando sono completamente formati ed erotti, in posizione corretta e, pertanto, sono un valido aiuto alla masticazione, non vi è alcun motivo per cui devono essere tolti e possono essere lasciati in bocca. Il dentista valuterà la situazione e deciderà, di volta in volta, se l’estrazione è necessaria e perché, eventualmente, debba essere fatta.

La rimozione dei denti del giudizio può essere effettuata sotto anestesia locale o generale, a seconda della posizione, della vicinanza alle strutture nervose e in base al quadro clinico del paziente, sempre sotto terapia antibiotica e antinfiammatoria.

 

Cosa fare dopo l’intervento:

Dopo l’intervento è facile subentri gonfiore, dolore e sanguinamento, ma questi sintomi, solitamente, diminuiscono dopo alcuni giorni. È importante seguire le istruzioni del proprio dentista per la cura post-operatoria, come evitare di fumare e mangiare cibi duri o caldi, al fine di garantire una guarigione rapida e corretta, sempre coadiuvata da sciacqui di clorexidina (0,2./.) due volte al giorno.

Pericoronite gengivale causata da dente del giudizio non erotto

 

Fattori da considerare per decidere se rimuovere o meno i denti del giudizio:

  1. Spazio nella bocca: se c’è abbastanza spazio nella bocca per accogliere i denti del giudizio, non c’è alcun motivo per rimuoverli. Tuttavia, se spingono contro gli altri denti diventando causa, o concausa, di affollamento, può essere necessario estrarli per prevenire futuri problemi di natura ortodontica.
  2. Infiammazione o infezione: se i denti del giudizio causano dolore, infiammazione o infezione, devono essere rimossi per evitare ulteriori complicazioni, spesso di natura parodontale, ai denti vicini.
  3. Posizione del dente: affollamento che non permette una corretta igiene orale.
  4. Carie o frattura del dente: a volte risulta difficile mantenere un adeguato standard di igiene orale a livello del dente del giudizio, per cui tali elementi vanno incontro, spesso, a processi cariosi di non sempre facile riscontro. Questo determina, qualora non si intervenga tempestivamente, l’insorgenza di infezioni acute molto dolorose (pulpiti), fino ad arrivare, nei casi estremi, alla frattura dei denti stessi.

In conclusione, la rimozione dei denti del giudizio è raccomandata quando i denti causano dolore, infezioni o altri problemi dentali.

Tuttavia, se i denti sono in posizione corretta e non causano problemi, non è necessario rimuoverli, e il dentista valuterà la situazione di caso in caso in base alla situazione individuale di ogni paziente.

 È importante consultare il proprio dentista per determinare se la rimozione dei denti del giudizio è necessaria e seguire le istruzioni del professionista per la cura post-operatoria allo scopo di garantire una rapida guarigione ed escludere complicazioni.