La perdita di un dente è, purtroppo, un evento molto comune che coinvolge ogni giorno milioni di persone nel mondo.

L’episodio rappresenta per l’individuo un problema sotto molti aspetti, sia funzionali che di carattere sociale.

 

 

 

Principali cause della perdita di un dente:

  • Trauma: un trauma, di solito accidentale, è una delle cause più frequenti, responsabile della perdita di un dente. Esiste, al riguardo, una casistica che suggerisce di rimettere l’elemento in situ il prima possibile, ossia di “reimpiantare” il dente, tecnica che necessita dell’esperienza di un professionista esperto. Bisogna ricordare che si tratta di un intervento a tempo, legato cioè ad un timing molto stretto e ad una corretta tecnica di esecuzione. La radice di un elemento reimpiantato, infatti, va quasi sempre incontro ad un processo di riassorbimento con conseguente perdita dello stesso.

 

  • Elemento incluso/ritenuto: il dente può mancare ma essere presente all’interno del tessuto gengivale ed osseo, cioè costituire quello che si definisce un elemento incluso o ritenuto. In questo caso si può riportare correttamente l’elemento in arcata grazie ad una tecnica che lo “traina”, mediante un filo ortodontico, nella sua posizione fisiologica oppure, se questo non è possibile, estrarlo e sostituirlo artificialmente con un impianto.

 

  • Agenesia dentale: significa che ci troviamo di fronte ad una mancanza congenita di un dente. Tale situazione può essere affrontata e risolta in vari modi, a seconda della modifica degli spazi che esso comporta, mediante trattamento ortodontico o attraverso l’inserimento di un impianto.

 

  • Quadri clinici locali: ci sono dei quadri clinici locali, quali una parodontite dovuta ad una cattiva igiene orale, piuttosto che sistemici, quali forme legate al microcircolo (diabete), o ad alterazioni ormonali (gravidanza), capaci di portare alla perdita di uno o più elementi dentali, anche apparentemente sani.

 

  • Patologia odontoiatrica: esempi di patologie odontoiatriche in senso stretto che possono portare alla perdita di elementi dentari sono: carie troppo estese, ascessi o fratture dell’elemento non riparabili.

 

Forze esercitate dai denti in mancanza di un elemento adiacente

 

Conseguenze della perdita di un dente:

 

  • La difficoltà a masticare è senza dubbio il problema più urgente che una persona deve affrontare dopo la perdita di un dente, soprattutto se si stratta di un dente posteriore, cioè di un molare, fondamentale nella triturazione del cibo.
    Questa situazione, se non viene affrontata e risolta nei modi e nei tempi adeguati, si può ripercuotere anche a livello digestivo, provocando reflussi e alterando la funzionalità dello stomaco sovraccaricato da un cibo poco masticato.

 

  • Se un dente mancante non viene sostituito, con il passare del tempo insorgono complicanze articolari, perché viene a modificarsi quella situazione di equilibrio data da un’occlusione corretta. Se sono presenti problemi a livello masticatorio, infatti, subentra un costante degrado del disco articolare, interposto come coadiuvante fra le due ossa, che alla fine arrivano a toccarsi, con conseguenti scrosci e dolori articolari, accompagnati spesso da un tipico scatto della mandibola (“click”).

 

  • Se il quadro clinico non viene trattato ci possono essere ripercussioni a livello articolare, soprattutto cervicale, accompagnato a cefalea

 

  • La perdita di un dente, se non compensata, ha come conseguenza locale un riassorbimento osseo con assottigliamento della corticale. Questo avviene per la mancata “stimolazione” che il dente esercita sull’osso stesso per cui questo inizia a ritirarsi diventando sempre più sottile. Questa situazione, inoltre, può provocare notevoli complicanze chirurgiche, laddove si decida di sostituire l’elemento mancante con un impianto, rendendo necessari interventi di rigenerazione ossea.

 

  • Infine, esiste un problema estetico di non poco conto e di non sempre immediata soluzione quando si affronta la perdita di un dente. Gli elementi contigui iniziano ad inclinarsi, quelli antagonisti a scendere o a salire a seconda dell’arcata dove avviene la mancanza.
    Questo determina, in breve tempo, l’esposizione delle radici interessare agli spostamenti con problemi di sensibilità e compromissioni parodontali sempre più importanti.

 

 

 

Rimedi alla perdita di un dente:

  • Impianto: sostituire un dente mancante con una radice artificiale, cioè un impianto, su cui si avvita la corona protesica, rappresenta sicuramente la soluzione più conservativa ed avanzata. “Conservativa”, perché si evita di limare i due denti adiacenti, magari sani, per un ponte classico. “Avanzata”, perché oggi i materiali usati garantiscono una qualità ed una durata nel tempo ottimale e del tutto associabile a quella di un dente naturale.

 

 

 

  • Ponte: sostituire un dente mancante con un ponte fisso significa fare una protesi fissa su denti adiacenti inglobando quello mancante. Questo trattamento è indicato ogni qualvolta che, per vari motivi, si preferisce evitare il trattamento chirurgico, oppure, quando le condizioni esposte in precedenza per l’esecuzione di un impianto non vengano soddisfatte in tutto o in parte.
    Se i pilastri adiacenti all’elemento mancante sono rappresentati da denti già trattati endodonticamente, il ponte può rappresentare una buona soluzione, anche se poter restaurare i denti singolarmente con un impianto rappresenta la scelta migliore e più fisiologica.